Intesa: costituito consorzio Anti financial crime digital hub

La Commissione europea ha posto la lotta al crimine finanziario al centro della "propria agenda e ha elaborato una proposta legislativa (il cosiddetto Aml package), che include la creazione dell'autorità europea di settore, una nuova direttiva e un nuovo regolamento, volti a una maggiore convergenza nell'azione da parte delle autorità nazionali e a una razionalizzazione dei requisiti normativi applicabili nei Paesi dell'Unione". E' quanto evidenziano il docente della Bocconi, Oreste Pollicino ed il chief compliance officer di Intesa Sanpaolo, Piero Boccassino, in una analisi pubblicata dal Sole 24 Ore sull'intelligenza artificiale e la cooperazione contro il crimine finanziario. In Italia, Intesa Sanpaolo - proseguono Pollicino e Boccassino - ha costituito il consorzio Anti financial crime digital hub, in collaborazione con il proprio Innovation center e partner scientifici (il Politecnico di Torino, l'Università di Torino e CentAi), per lo sviluppo di modelli di intelligenza artificiale in tale settore, aperto ad altri operatori. L'utilizzo della tecnologia con il ricorso all'intelligenza artificiale e la ricerca di forme di cooperazione tra operatori pone rilevanti questioni sotto il profilo della conformità normativa. L'impiego dell'intelligenza artificiale solleva domande riguardo al rispetto dei princìpi contenuti nella proposta di regolamentazione europea nota come Artificial intelligence act. La ricerca di cooperazione richiede la messa a fattor comune di informazioni nel rispetto della protezione dei dati personali. Vista la rilevanza dell'antiriciclaggio per il settore pubblico, sarebbe auspicabile che il legislatore europeo consideri la possibilità di una normativa di settore magari nel contesto dell'Aml package".

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