GRANA PADANA

Tiramani espulso dalla Lega. "Pago l'antipatia di Molinari"

Il provvedimento assunto oggi dopo mesi di tensioni culminate con la decisione di non ricandidarlo in parlamento. Vent'anni di militanza, ex deputato, sindaco di Borgosesia e consigliere regionale. "Non so di cosa parlino non ho più rinnovato la tessera"

“Con la presente si informa che il Comitato di disciplina e garanzia del movimento Lega Salvini Premier, nella giornata di mercoledì 22 marzo ha espulso il socio militante Paolo Tiramani, da questo momento quest’ultimo non fa più parte del movimento stesso”. Uno stringato sms inviato ai giornali dal commissario provinciale di Vercelli Enrico Montani per mettere alla porta uno dei più noti esponenti del Carroccio piemontese, fino a pochi mesi fa capo indiscusso del partito nel Vercellese, provincia nella quale conta una schiera nutrita di estimatori e seguaci. Tiramani, 39 anni, una militanza ultraventennale nel Carroccio sotto le ali di Gianluca Buonanno, deputato nella scorsa legislatura è stato in precedenza sindaco di Borgosesia e consigliere regionale. Un provvedimento assunto a seguito “delle sue ripetute dichiarazioni a mezzo stampa dai contenuti gravemente lesivi nei confronti dell’immagine del Movimento”, spiega l’ex senatore in un successivo messaggio. Di certo, i rapporti tra i vertici, in particolare quelli piemontesi, si erano guastati da tempo, culminati con la decisione di non ricandidarlo alle scorse elezioni, accusandolo di aver flirtato con Fratelli d’Italia pur di assicurarsi un secondo giro a Montecitorio.

Al netto delle ragioni, è singolare che l’espulsione colpisca un “socio” che, come afferma lo stesso Tiramani, non ha rinnovato la tessera. “Dalla serie… Non so se ridere o se piangere…”, è il tenore della sua reazione apparsa sui social. “Dopo mesi di inattività politica, nei quali ho pensato solo alla mia famiglia e alle mie attività lavorative, senza intralciare in nessun modo i miei successori, poco fa ho ricevuto un messaggio da un giornalista il quale mi avvisa che il commissario provinciale Enrico Montani, avrebbe inoltrato notizia della mia espulsione dalla Lega. Non avendo io rinnovato la tessera nel 2023 non capisco a cosa si riferisca il Montani”. Tiramani tira in ballo direttamente Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera e segretario del partito di Matteo Salvini in Piemonte: “Resta l’amarezza per aver dato tutto me stesso ad un partito che in questi ultimi mesi mi ha trattato come un corpo estraneo senza una vera motivazione se non quella, arcinota, di una presunta antipatia personale di Riccardo Molinari nei miei confronti”. Fine dell’impegno politico? Di certo nella Lega. “Leggerò le motivazioni e mi tutelerò nelle sedi opportune. Paradossalmente mi avete dato lo stimolo, per riprendere una passione che avevo al momento accantonato. Non so quando e come ma qualche cosa farò. Avanti tutta amici!!”.

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