POLITICA & SANITÀ

Sanità, il Pd va all'attacco di Cirio:
"In Piemonte assunzioni a picco"

Manca un anno alle elezioni e iniziano a scaldarsi i motori. I dem puntano il dito sulla carenza di medici e infermieri. Tra il 2021 e il 2022 persi oltre 2mila posti: "Noi assumevamo, oggi la Regione non riesce nemmeno a garantire il turn over". Valle: "Non c'è programmazione"

“Quando governa il centrosinistra si assume personale, quando governa la  destra, invece, non si sostituiscono nemmeno i pensionamenti”. In Piemonte il Pd, messo via in tutta fretta lo sguardo felino invocato da Enrico Letta, la tigre adesso la cavalca sul terreno della sanità. Terreno impervio e sdrucciolevole per la stessa attuale opposizione in Regione alla quale molti amministratori locali non perdonano la famigerata delibera 1-600 con cui nel corso del quinquennio guidato da Sergio Chiamparino con Antonio Saitta assessore e Fulvio Moirano direttore regionale, si riordinò, a suon di tagli, la rete ospedaliera.

Ma tant’è, nell’assunto esplicitato dal neosegretario regionale del partito di Elly Schlein c’è un presente su cui puntare l’indice e un passato da portare ad esempio, elencando dati che oggettivamente indicano come il saldo tra chi lascia il servizio e chi viene assunto risulti spesso negativo. E tutto, al netto delle “eredità” pesanti, a partire proprio da quei tagli inferti non solo ai posti letto, ma anche a quelli di lavoro, passando per più di due anni di emergenza Covid che ha stravolto tutto.

Dati alla mano il saldo tra cessazioni e assunzioni (a tempo indeterminato o determinato superiore ai 12 mesi) fotografa una contrazione del personale, avvenuta nel 2022, di 642 unità tenendo conto di medici (-136), infermieri (-238), oss (-29) e amministrativi (-258). E il rapporto diventa negativo per oltre mille unità se si tiene conto solo dei nuovi assunti a tempo indeterminato e non dei precari. Solo negli ultimi due anni della legislatura, il Piemonte ha perso per strada 1.095 infermieri e 522 medici mentre gli amministrativi sono 554 in meno. In pari solo il numero degli oss. Complessivamente il personale dipendente si è ridotto di 2.157 tra il 2020 e oggi. A far registrare la performance peggiore, in termini assoluti, è l’Asl Città di Torino (-104), la migliore è la Cuneo 2 con un aumento di 138 unità. Qui tutti i dati

“Il tempo passa e la situazione non cambia, anzi la nuova analisi fotografa un chiaro peggioramento su tutti i fronti, colmato con un aumento dei gettonisti così come ormai evidenziato dal dibattito  generale”, sostiene il capogruppo dem a Palazzo Lascaris Raffaele Gallo, proprio una manciata di ore dopo che il governo di Giorgia Meloni, con il decreto portato a Palazzo Chigi dal ministro Orazio Schillaci , ha posto un freno pesante all’utilizzo delle cooperative negli ospedali. Per Gallo “è inaccettabile che non si sia riusciti a pianificare almeno le assunzioni pari al turn over. Oggi abbiamo una sanità decisamente peggiore a causa anche dell’incapacità di prevedere le assunzioni in tutti gli ambiti, con evidenza ancora maggiore nel mondo degli amministrativi”.

In sintesi, per il Pd i numeri attuali confrontati con quelli degli anni precedenti il Covid e il governo regionale di centrodestra “fotografano il fallimento della gestione della sanità da parte della Giunta di Alberto Cirio”. Ce n’è anche per Azienda Sanitaria Zero. A detta dei dem, la struttura guidata dal commissario Carlo Picco porterà ad “assistere a una migrazione di risorse dalle Asl alla nuova azienda a saldo zero dal punto di vista economico, ma non certo organizzativo e sostanziale: le Asl – preconizza il Pd – saranno sguarnite di personale amministrativo, ma conserveranno le responsabilità”.

Il vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle, punta l’indice sulla “mancanza di una vera programmazione”, dato incontestabile visto che il Piemonte ha un piano vecchio di più di dieci anni. Per Valle “la scarsa convinzione di investire nella sanità pubblica” porta, per il terzo anno di fila, il sistema sanitario piemontese a perdere personale senza riuscire neppure a compensarlo con le assunzioni a tempo determinato”. A detta del Pd “tutto ciò avrà come conseguenza un peggioramento dei servizi e i cittadini piemontesi dovranno rassegnarsi a tirare fuori soldi o per rivolgersi alle strutture private o per andare a farsi curare in altre Regioni”.

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