(ATT)ENTI LOCALI

Province, riparte il gogamigoga
in palio migliaia di poltrone

La restaurazione è pronta per approdare in Commissione. Elezione diretta del presidente, preferenze per la scelta dei consiglieri. In Piemonte scorpacciata di posti, oltre duecento, con relativi emolumenti - Ecco il TESTO unificato in discussione

La bozza è pronta per andare in Commissione. Le nuove Province sono in rampa di lancio: elezione diretta di presidente e consiglieri, giunta esterna, decine di posti da occupare per una classe politica che riassaporta i fasti dei bei tempi andati. Piatto ricco mi ci ficco e l'appetito vien mangiando. E così mentre in Regione Piemonte la moltiplicazione delle poltrone avviene attraverso modifiche allo Statuto e la nuova legge elettorale, per le Province è il governo di Giorgia Meloni con ampia e trasversale maggioranza parlamentare a varare la restaurazione. Una legge da approvare nel più breve tempo possibile per dimenticare definitivamente gli anni dell’austerità di Mario Monti e quelli successivi della rottamazione di Matteo Renzi, ma soprattutto per portare le Province al voto già il prossimo anno.

Tra un anno la Città metropolitana di Torino potrebbe eleggere 30 consiglieri e un presidente, il quale a sua volta nominerà otto assessori. Trentanove poltrone nuove di zecca con tanto di emolumenti, oggi non ancora definiti (avverrà attraverso un apposito provvedimento al bilancio dello Stato). Con la Legge Delrio, infatti, le Province sono diventate un ente di secondo livello con i consiglieri eletti dagli amministratori comunali a svolgere l'incarico gratuitamente. Ma entro un anno tutto questo è destinato a cambiare. Per Province fino a 500mila abitanti sono previsti 20 consiglieri e 4 assessori; tra 500mila e un milione si passa a 24 consiglieri e 6 assessori; oltre il milione 30 consiglieri e 8 assessori. Calcolando anche gli 8 presidenti il totale fa 220 nuove poltrone nel solo Piemonte, tremila in Italia, con tanto di compenso (probabilmente legato a quanto percepiscono attualmente sindaci e amministratori comunali), rimborsi spese, uffici e staff. Largo signori, è il ritorno della politica.

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Le funzioni del nuovo ente saranno più o meno le stesse di quelle attuali (tra le principali la gestione della rete viaria e l’edilizia scolastica), le indicazioni sulla dotazione finanziaria sono demandate a una successiva legge: per ora la maggioranza si occupa solo della governance, cioè dei posti e di come eleggerli. A questo proposito ogni Provincia viene suddivisa in collegi. È prevista l'elezione diretta del presidente, così come avviene per le Regioni: per l’investitura basterà raccogliere un voto in più dell’avversario purché corrisponda almeno al 40%. I consiglieri, invece, saranno scelti con le preferenze.

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