Riciclo targato Lo Russo

Dicono che… negli anni del monocolore cinquestelle fosse considerata una spina nel fianco di Chiara Appendino. Sono stati tanti i “No” pronunciati dall’allora soprintendente Luisa Papotti alla sindaca grillina, dai paletti sull’utilizzo delle piazze auliche fino ai pois fatti cancellare da Largo Montebello perché non in tinta coi palazzi storici. Ed è forse per questo che ora c’è chi storce il naso di fronte alla decisione del sindaco Stefano Lo Russo di nominarla nel consiglio di indirizzo del Museo del Risorgimento.

Intanto il primo cittadino di Torino prosegue con il principio della pesca a strascico nel mondo politico e nel suo sottobosco per individuare gli amministratori delle tante aziende partecipate di Palazzo Civico. Il presidente della Coldiretti di Torino Fabrizio Galliati viene designato al vertice del Centro agroalimentare di strada del Portone (Caat), puntellando la contiguità tra l’organizzazione e il centrosinistra, e nel consiglio di amministrazione trovano posto anche l’ex assessore delle giunte Chiamparino Alessandro Altamura e Myriam Michela Alù, funzionario di Confesercenti, a proposito di organizzazioni vicine al Pd. A controllare i conti dell’ente ci sarà il commercialista Pier Luigi Passoni, fratello di Gianguido, pluriassessore nelle giunte di centrosinistra che ormai pare aver messo da parte le vecchie ruggini con Lo Russo sorte durante la convivenza (forzata) nella squadra di Piero Fassino.

Simona Arpellino, tra le più strette collaboratrici del consigliere regionale e animatore della lista civica del sindaco, Mario Giaccone, finisce nel comitato d’indirizzo della Fondazione Einaudi, mentre Federico Moine è stato nominato revisore dei conti. Silvano Ravera, già direttore dell’Arpa Piemonte, guiderà invece l’associazione A come Ambiente.  

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