EDILIZIA SANITARIA

Ospedali di corsa, anzi Corsini. Commissario anche a Novara?

Dopo la terza proroga del bando per costruire la Città della Salute, in Regione si pensa alla soluzione adottata per il Parco di Torino. Ai piani alti del grattacielo ricorre il nome del Mister Wolf inviato in corso Bramante. Tensione tra Icardi e Zulian (mollato dalla Lega?)

Inutile girarci attorno, per impedire la che la costruzione dei nuovi grandi ospedali resti in Piemonte solo buoni propositi e un’infilata di intoppi per cui nulla va avanti, serve un commissario. È stato così per il Parco della Salute di Torino e sembrano profilarsi tutte le condizioni e le necessarie decisioni perché accada lo stesso per la Città della Salute di Novara. I segnali che arrivano dei vertici della Regione, sia pure in codice e avvolti da un prevedibile riserbo, paiono andare dritti in quella direzione. 

Se dopo il terzo rinvio dei termini del bando al 31 dicembre, per provare ad evitare che la seconda gara per la costruzione del futuro polo ospedaliero novarese vada deserta come già accaduto con la prima, una sorta di commissariamento è stato disposto dall’assessore Luigi Icardi, investendo del costante e puntuale monitoraggio della situazione il direttore regionale della Sanità Antonino Sottile, non è affatto escluso che si stia lavorando all’ipotesi di un intervento sul modello di quanto fatto per sbloccare e velocizzare l’iter a Torino.

Addirittura i ragionamenti in atto vedrebbero proprio la stessa figura, quella dell’avvocato generale dello Stato Marco Corsini, già investita del ruolo per il grande polo torinese come la migliore per intervenire anche su Novara. E non è affatto escluso che una richiesta in tal senso possa essere avanzata nelle prossime settimane al Governo. Nessuno nega, al quarantesimo piano della torre regionale, così come un poco più in basso nel quartiere generale della sanità, che se anche entro la fine dell’anno il bando si concluderà con una o più offerte, i problemi saranno tutt’altro che risolti. Anzi, visti i ritardi accumulati bisognerà recuperare terreno e andare sempre più di corsa, o meglio di Corsini. 

Era il novembre dello scorso anno quando il governatore Alberto Cirio aveva annunciato la richiesta “di un commissario straordinario con tutti i poteri del caso, sul modello del ponte Morandi, in modo che possa gestire questa partita così complessa, l’opera più importante e strategica per il Piemonte. Auspico – aveva aggiunto, avendo già in mente il nome – una figura importante di un alto funzionario dello Stato”. A febbraio la nomina di Corsini e il commissariamento, per quanto riguarda il progetto del Parco della Salute, del direttore generale dell’azienda Giovanni La Valle. Un destino che pare profilarsi oggi per Gianfranco Zulian, il numero uno del Maggiore della Carità, in questi giorni bersaglio degli strali di Icardi con susseguente asperità nei rapporti tra i due. Non solo, il risvolto politico della vicenda offre un’ulteriore lettura con un raffreddamento deciso del direttore generale col suo partito di riferimento (lo stesso dell’assessore) la Lega, da cui il manager si sentirebbe in qualche modo abbandonato in un frangente complicato come quello attuale.

Procedure complesse, pastoie burocratiche infinite, richieste di continui adeguamenti economici e progettuali da parte dei potenziali costruttori dell’opera e non pochi altri ostacoli, a Torino ieri come a Novara oggi, probabilmente non gestibili compiutamente da un management non uso a partite così complicate e costretto a normative eccessivamente stringenti. Da qui il ricorso al modello attuato per la ricostruzione di Genova, con un commissario e relativi maggiori poteri. Nel caso del Morandi la soluzione vincente fu trovata in casa, affidando il ruolo al sindaco Marco Bucci. Nella sfida più grande nel campo dell’edilizia sanitaria per il Piemonte non vi sono stati dubbi circa una scelta esterna e di alto profilo, anche se compiuta con un ritardo che si sarebbe potuto evitare vista la situazione di stallo che si protraeva ormai da molto tempo. Gli effetti attesi non ci hanno messo molto a mostrarsi. E proprio guardando all’esperienza torinese, in Regione si sta pensando di replicarlo a Novara, addirittura chiedendo al Governo di affidare il compito allo stesso commissario. Sempre che l’ulteriore proroga della gara eviti che vada deserta. Nel qual caso un intervento drastico sarebbe ancor più necessario.