LA SACRA RUOTA

Apre lo sfasciacarrozze Stellantis. Elkann: "Qui il nostro futuro"

Taglio del nastro in pompa magna, con i valletti Cirio e Lo Russo, della "nuova" Mirafiori. Un'area di economia circolare dove invece di produrre auto, le si smonta e i pezzi rigenerati verranno rivenduti. Entro il 2025 verranno occupati 550 lavoratori

Apre i battenti a Mirafiori il primo hub di economia circolare di Stellantis. Alle Presse, dove un tempo si forgiavano modelli di auto, le vetture verranno rigenerate quando possibile, smontate e i pezzi (motori, assi, sistemi di cambio) rivenduti sui mercati di mezzo mondo. Non è più una fabbrica per produrre ma un hub di economia circolare. Una struttura chiamata Sustainera Circular Economy e dedicata alla rigenerazione, riparazione, riutilizzo e riciclo dei componenti e dei materiali delle auto, in linea con la strategia delle 4R annunciata dal gruppo nel suo piano strategico Dare Forward 2030. Uno spazio complessivo di 73mila metri quadrati, di cui 55mila recuperati da uno stabilimento parzialmente inutilizzato. Un investimento totale da 40 milioni di euro e prevede l’impiego di 550 dipendenti entro il 2025.

Per lo storico stabilimento torinese si apre una nuova vita. “Qui a Mirafiori stiamo sviluppando il nostro futuro sulla base della tecnologia”, ha detto il ceo Carlos Tavares durante l’inaugurazione, affiancato dalla coppia istituzionale – il governatore del Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo – protagonisti dell’accordo firmato nel 2022 per rilanciare la fabbrica. “Quello che stiamo facendo qui oggi – ha aggiunto Tavares – penso sia una mossa intelligente e di lunga visione per il futuro: stiamo costruendo un’attività che è sostenibile e allo stesso tempo sarà redditizia”. Il ceo ha aggiunto che “tutto quello che facciamo fa parte della roadmap per diventare un’azienda net zero entro il 2038. L’hub di economia circolare di Mirafiori raccoglie competenze e attività volte a creare un centro di eccellenza in Europa”.

Un abbandono dell’originaria mission industriale? Un progressivo disimpegno nella città che è stata la fucina dell’industria automobilistica italiana e ha dato i natali al casato degli Agnelli? “Mirafiori continua a essere uno dei motori dell’evoluzione di Stellantis”, ha dichiarato il presidente John Elkann, quasi a voler rispondere alle critiche che non solo in città si stanno levando circa le reali intenzioni di una famiglia che dopo aver nei fatti venduto la Fiat si trova a rimorchio di interessi francesi, avendo peraltro portato all’estero sede legale e fiscale. Il nipote dell’Avvocato, che ha ormai quasi del tutto tagliato i cordoni ombelicali con la Mole, però insiste nel sottolineare “l’importanza che questo nuovo polo riveste per Stellantis, per la città di Torino e non solo: sarà un modello nel settore automotive, capace di coniugare rispetto per l’ambiente e sviluppo economico”.

Piace a Jaki la coppia Cirio-Lo Russo. “I presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo hanno guardato innanzitutto all’obiettivo comune e hanno creato, ognuno per la sua parte, le condizioni più favorevoli per questo progetto. Che infatti nel giro di pochi mesi è qui, pronto a partire. È stata chiamata concordia istituzionale per altri è pragmatismo. Ma forse la si può definire anche, più semplicemente, buona politica. È una politica che non cancella le differenze; continua a raccogliere e a eseguire il mandato popolare. Ma quando vede un’opportunità, lascia da parte le visioni di parte e trova la strada da percorrere insieme, nell’interesse di tutti”.

Il presidente del gruppo nato dalla fusione, non certamente paritaria, di Fca e Psa ha rimarcato il rapporto di Stellantis con il territorio. “Guardando all’Italia, oggi ogni nostro stabilimento ha assunto una chiara missione. Ad esempio, Melfi diventerà il centro della produzione di auto elettriche di media taglia. Cassino sarà specializzata nel segmento delle elettriche più grandi. Termoli è impegnata in una riconversione fondamentale: dalla produzione di motori termici a gigafactory europea, un investimento di 2,1 miliardi di euro”. Torino? Lo sfasciacarrozze.