GIUSTIZIA

Sovrintendenza vincola, Tar "libera".
E così vincono i diritti dei cittadini

Il caso esemplare di Palazzo Tornielli a Novara, sottoposto a tutela monumentale. La battaglia dei residenti (in buona parte anziani) per ottenere un ascensore che la la burocrazia ministeriale voleva negare. I giudici amministrativi hanno dato loro ragione

Vincoli che bloccano attività economiche, prescrizioni spesso assurde che scoraggiano investimenti, diktat quasi inappellabili che calpestano i diritti. Un edificio storico nel cuore di Novara è diventato il simbolo della vittoria dei cittadini. La causa che ha visto gli inquilini di Palazzo Tornielli contrapporsi con successo al Ministero della cultura e alla Soprintendenza locale per le Belle arti è stata ricordata oggi da Raffaele Prosperi, presidente del Tar del Piemonte, all’inaugurazione dell’anno giudiziario. I condomini, fra cui ci sono diverse persone anziane o con serie patologie fisiche, avrebbero voluto realizzare un ascensore all’interno del cortile ma la Soprintendenza non aveva dato il nulla osta in quanto l’edificio, costruito nel XVIII secolo, era sottoposto a “tutela monumentale” in virtù di un decreto del 1952. Lo scorso settembre il Tar ha sostanzialmente accolto il ricorso dei residenti, concedendo il via libera alla costruzione nel rispetto di alcuni vincoli.

“Negare il permesso – ha osservato oggi il presidente Prosperi – portava irrimediabilmente a gravi se non gravissimi pregiudizi per la salute e la vita di un buon numero di residenti”. Il magistrato ha spiegato che non esiste un diritto che abbia la prevalenza assoluta sugli altri, concludendo che “alla luce dello stato dei fatti, delle condizioni del palazzo, dell’età e dello stato di salute dei suoi abitanti, il bilanciamento concreto dei diritto alla salute e alla conservazione dei beni culturali doveva essere necessariamente individuato nella superiorità del diritto alla salute”. Prosperi ha anche ricordato che a Roma, la città da cui proviene, esiste “una situazione analoga”. In pieno centro, “a 200 metri dal Pantheon e a 150 metri dal luogo in cui fu ucciso Giulio Cesare, c’è un palazzo storico vincolato con tanto di ascensore in vetro e metallo nel cortile interno e pienamente visibile: non ci sono stati problemi di dinieghi dei nullaosta”.

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