LA SACRA FAMIGLIA

Eredità Agnelli, Elkann al tappeto: ricorso respinto, sequestri confermati

Dopo aver vinto il primo round e perso il secondo, il rampollo dell'Avvocato esce con le ossa rotte dal match con la procura. Ora con il materiale tutto nelle disponibilità dei pm si allarga il perimetro delle indagini e crescono i pericoli per gli indagati

Il tribunale del Riesame di Torino ha confermato il provvedimento di sequestro dei materiali, cartacei e digitali, sequestrati dalla procura lo scorso 6 marzo nell’ambito dell'inchiesta sull'eredità di Marella Caracciolo, vedova di Gianni Agnelli. È stato dunque rigettato il ricorso presentato dai legali dei fratelli Elkann, John, Lapo e Ginevra, e di Gianluca Ferrero.

A indagare è il procuratore aggiunto Marco Gianoglio con i pm Mario Bendoni e Giulia Marchetti, che tra l’altro hanno deciso di ricorrere a loro volta in Cassazione contro la precedente decisione del Riesame che aveva parzialmente annullato i primi sequestri. Il giudice, infatti, ne aveva disposto la restituzione – smartphone inclusi – accogliendo la richiesta dei legali di John Elkann e del commercialista Ferrero, entrambi indagati.

Nei giorni successivi erano poi arrivati i risequestri su una parte del materiale che sarebbe dovuto tornare, in teoria, nella disponibilità degli indagati. Anche questo provvedimento è stato impugnato e il Riesame ha confermato il sequestro. Tra gli indagati anche il notaio svizzero ed esecutore testamentario Urs Robert Von Gruenigen, Lapo e Ginevra Elkann, gli altri due nipoti di Donna Caracciolo.

L’indagine nasce da un esposto di Margherita Agnelli, figlia di Marella e dell’Avvocato, e ruota intorno alla residenza fiscale di Marella Caracciolo, deceduta il 23 febbraio 2019. Secondo l’accusa Donna Marella risultava in quegli anni residente in Svizzera per il Fisco, invece era dimorante a Torino, accudita da badanti e camerieri. I procuratori ipotizzano una dichiarazione fraudolenta relativa alle dichiarazioni dei redditi 2016 e 2019 di Marella Agnelli.

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