OBITUARY

È morto Paolo Pininfarina

A sedici anni dalla tragica scomparsa del fratello Andrea si è spento a 65 anni dopo una lunga malattia l'ultimo erede della storica impresa torinese. Laureato in ingegneria al Politecnico ha svolto l'apprendistato in Cadillac e in General Motors

È morto Paolo Pininfarina, 65 anni, al vertice dell’azienda di design che porta il suo nome. Era malato da tempo. Figlio del senatore a vita Sergio Pininfarina e nipote del fondatore Battista “Pinin” Farina, è scomparso a 16 anni dalla tragica morte del fratello Andrea, che prima di lui aveva rilevato l’azienda, travolto in Vespa nel 2008 da un anziano alla guida che non aveva rispettato la precedenza. Lascia l’ultima moglie, Ilaria, i cinque figli avuti in tre relazioni (Greta, Giovanni, Iole, Tullio e Giulia) e la madre Giorgia Gianolio.

Laureato in Ingegneria Meccanica presso il Politecnico di Torino, nel 1982, ha iniziato la propria attività presso l’azienda di famiglia. Nel 1983 ha svolto uno stage negli Stati Uniti presso la Cadillac a Detroit e successivamente in Giappone presso la Honda. Dal 1984 al 1986 è stato responsabile qualità e affidabilità nel programma Allanté per la Cadillac. Dal 1987 al 1989 è stato program manager nel programma di Engineering GM 200 per la General Motors. Nel 1987 viene nominato amministratore delegato della Pininfarina Extra s.r.l., società del Gruppo Pininfarina operante nei settori del disegno industriale, dell’arredamento e dell’architettura.

“Siamo tutti estremamente riconoscenti all’ingegnere Pininfarina per il suo straordinario contributo all’azienda e per essersi sempre speso con passione, in prima persona, per tutelare la nostra storia e la nostra identità aziendale sia in termini di stile che di scelte etiche e comportamentali – lo ricorda l’amministratore delegato Silvio Angori –. Gli sono personalmente grato per avermi confermato alla guida dell'Azienda, in seguito alla scomparsa di Andrea Pininfarina nel 2008. In questi anni abbiamo condiviso tanti trionfi e anche tante sfide, sempre consigliandoci e sostenendoci a vicenda. Il modo migliore per onorare la sua memoria è continuare, come lui vorrebbe, ad impegnarci al massimo per il futuro della Pininfarina”.

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