LA SACRA RUOTA

Stellantis, ai vertici aumenti del 55%. A Mirafiori buste paga più leggere

Nel giorno in cui a Torino arriva la notizia di nuova cassa integrazione, ad Amsterdam i soci approvano i lauti emolumenti di Elkann (4,8 milioni) e Tavares (23,5 milioni). Il rampollo dell'Avvocato gioisce: "Orgogliosi del lavoro fatto"

“Siamo orgogliosi di quanto abbiamo fatto e abbiamo la passione, la mentalità e l’energia positiva per fare ancora meglio per la società in cui operiamo” John Elkann sprizza gioia da tutti i pori, meno lieti i suoi operai che invece vivono in uno stato di prolungata incertezza. “Guardando al futuro, sono fiducioso che, spinti dalla nostra diversità, continueremo a guidare il mondo. Carlos e la sua squadra sono concentrati”, ha sottolineato oggi il presidente di Stellantis, aprendo ad Amsterdam l’assemblea degli azionisti, proprio nel giorno in cui a Torino è piombata la notizia di altra cassa integrazione a Mirafiori per i circa 2.200 addetti delle Carrozzerie dove si producono 500e e Maserati.

E così mentre i vertici festeggiano i lauti emolumenti – incrementati di quasi il 55% – operai e impiegati continuano a fare i salti mortali per far quadrare i propri bilanci. Gli azionisti di Stellantis hanno infatti approvato con il 70,2% dei voti lo stipendio del management, tra cui quello del Ceo Carlos Tavares. I voti contrari sono stati pari a quasi il 30%. Nel 2023 l’amministratore delegato ha guadagnato 13,5 milioni di euro, 1,4 milioni in meno dell’anno precedente, ma ha ricevuto anche un bonus di 10 milioni di euro. Si tratta di incentivi legati al raggiungimento degli obiettivi del gruppo e alla trasformazione di Stellantis in un’azienda di mobilità tecnologica sostenibile. Complessivamente, quindi, la remunerazione del manager portoghese è di 23,5 milioni di euro a fronte dei 14,9 del 2022, con un incremento che supera il 55%. Secondo i calcolo dei sindacati è l’equivalente dello stipendio di mille operai di Mirafiori. Elkann ha ricevuto, invece, “solo” 4,8 milioni, uno in meno del 2022: una paga base di 924.404, fringe benefit del valore di 684.230 euro e 3,2 milioni di incentivi variabili.

Ma la netto delle questioni venali, i discorsi hanno delineato il percorso dei prossimi mesi. “Il 2024 continuerà a essere un anno impegnativo. Abbiamo alcuni aspetti positivi e naturalmente degli ostacoli. Sarà un altro anno fantastico con ottimi prodotti – ha esordito Tavares –. Lanceremo la Peugeot E-3308, ne ho guidata una ieri ed è perfetta per le famiglie, il Ram 1500 Rev, la Citroen e-C3, un prodotto notevole, moderno e conveniente con il quale entriamo in una forbice di prezzo obiettivo dei competitor cinesi, negli Usa la Jeep Recon è un prodotto iconico, Dodge Charger Daytona Srt Concert, che mostra la via, e infine il Jeep Wagooner S. Siamo molto contenti dei modelli che arriveranno sul mercato”, ha concluso ricordando che il portafoglio Bev si espanderà del 60% a 48 modelli nel 2024.

Nessun cenno diretto al braccio di ferro con il governo italiano, anche se Elkann ha assicurato che “i nostri tre Paesi fondatori (Francia, Italia e Stati Uniti) giocheranno un ruolo importante nel processo di adattamento e trasformazione in un’azienda tecnologica di mobilità sostenibile con i loro patrimoni unici di competenze, abilità manifatturiera e passione per la qualità dei prodotti”. Guardando avanti “sono fiducioso che, favoriti dalla nostra diversità, continueremo a guidare il modo in cui il mondo si muove”, ha continuato il rampollo dell’Avvocato. “Stellantis – ha proseguito – rimarrà in una posizione vincente mentre continueremo a creare il futuro della mobilità, festeggiando nel 2024 anniversari importanti, come i 125 anni da quando sia Fiat che Opel hanno costruito le loro prime auto”.

Tante le sfide, a partire da quella green. “La nostra missione di fornire una mobilità libera, pulita, sicura ed accessibile non è mai stata così importante, e la resilienza dei nostri colleghi, sotto la leadership di Carlos Tavares, ha fatto la differenza”. Fra i risultati raggiunti nella decarbonizzazione Stellantis dal 2021 ha ridotto la carbon footprint (impronta carbonica) globale del 12,6%, in linea con l’impegno della carbon neutrality entro il 2038. “Un impegno ambizioso che ci pone avanti rispetto ai nostri competitor”. Complessivamente, nel 2023 il gruppo ha ridotto il consumo energetico del 5,9%, con un livello di produzione comunque aumentato del 9,1% rispetto al 2022. Questo equivale a 2,3 Megawatt-ora per veicolo prodotto rispetto ai 2,7 MWh nel 2022. L’anno scorso, l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili rappresentava circa il 12,6% dell’approvvigionamento energetico totale, rispetto al 7,3% nel 2021. Nel 2023, il 58% dell’elettricità che abbiamo utilizzato era de-carbonizzata”, rispetto al 45% nel 2021.

“Questi sono risultati impressionanti che abbiamo raggiunto grazie al grande impegno dei nostri colleghi”, ha aggiunto Elkann. Inoltre, “abbiamo inaugurato il primo hub di Economia Circolare Stellantis a Torino. L’Hub crea un agile ecosistema integrato per ridurre i rifiuti, riciclare i prodotti al loro massimo valore e gestire responsabilmente la nostra attività, rendendo la nostra azienda più resiliente e competitiva”. Stellantis sta anche facendo la differenza promuovendo la diversità, l’equità e l’inclusione. “Nel 2023 abbiamo formato più di 22mila dipendenti in tutto il mondo attraverso programmi di e-learning su elettrificazione e e-Mobility. Abbiamo continuato a migliorare la rappresentanza delle donne in tutta l’azienda”.

Gli azionisti hanno approvato tutte le delibere all’ordine del giorno nell’assemblea trasmessa in diretta sul sito web, compresa la proposta di approvare la distribuzione di un dividendo di 4,7 miliardi di euro sulle azioni ordinarie. La ripartizione proposta comporta un pagamento ai detentori di azioni ordinarie di 1,55 euro per ogni azione ordinaria in circolazione. Gli azionisti in possesso di azioni ordinarie negoziate al Nyse riceveranno 1,65 dollari per ogni azione ordinaria al tasso di cambio ufficiale dollaro/euro riportato dalla Banca Centrale Europea al 15 aprile 2024. Il pagamento sarà effettuato attingendo dagli utili indicati nei conti annuali del 2023. L’assemblea ha nominato Claudia Parzani come amministratore non esecutivo. 

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