FINANZA & POTERI

Crt, il Mef "gela" il segretario Varese: "Non entriamo in discussioni interne"

Il ministero, al quale si era rivolto per segnalare il presunto "patto occulto" promosso da Bonadeo, prende le distanze: "Non abbiamo competenza. Il nostro obbligo di vigilanza è su aspetti ben precisi". Insomma, non tirateci in ballo nelle liti di condominio

Si era adombrato un “patto” occulto in Fondazione Crt per pilotare le nomine dei consiglieri di indirizzo, addirittura una “fondazione nella fondazione” tale da prefigurare una governance “parallela” ed estranea agli organismi statutari. Il principale “imputato”, il consigliere uscente Corrado Bonadeo dopo aver ammesso la paternità dell’iniziativa aveva poi ritirato il suo nome dalla rosa dei cooptati. Una trama oscura su cui il segretario generale Andrea Varese ha chiesto di far luce al Ministero dell’Economia e Finanze, attraverso un atto formale, decisione a quanto pare assunta senza aver preventivamente informato il cda che nella seduta di venerdì scorso lo ha nei fatti sfiduciato. Come noto, dopo il pronunciamento di quattro consiglieri sui sette che compongono il board Varese ha annunciato le sue dimissioni, al momento non ancora formalizzate, anche se a quanto pare sarebbe stata votata una delibera di revoca del suo incarico da parte del cda.

Mentre le diplomazie interne ed esterne a via XX Settembre sono al lavoro per tentare di uscire dal caos (domani proseguirà la seduta del cda), oggi proprio da Palazzo Sella giunge una velina che sembra confutare l’azione di Varese e contraddire il suo forse eccessivo zelo: “Il Mef non ha competenza e non si esprime in discussioni interne tra membri del cda”, si legge nella nota attribuita a “ambienti vicini” al ministero guidato da Giancarlo Giorgetti. “Il Mef – si aggiunge – ha un obbligo di vigilanza su aspetti ben precisi come, tra gli altri, il rispetto del bilancio, l’equilibrio finanziario delle fondazioni, il rispetto degli statuti e dei regolamenti”. Come dire, quella di Bonadeo sarà stata pure una manovra irrituale e magari poco rispettosa della grammatica istituzionale ma resta pur sempre nell’alveo di vicende domestiche. Quel cortile di casa in cui Fabrizio Palenzona sta facendo troppi passi falsi.

“Gli organi della Fondazione Crt dispongono oggi di tutti gli elementi informativi necessari per assumere le determinazioni a tutela della legalità della vita dell’Ente”. Secondo quanto riferiscono a Radiocor fonti vicine a via XX Settembre l’esposto inerente al cosiddetto patto tra taluni consiglieri di indirizzo e di amministrazione, come già comunicato, “concerne la violazione delle norme dello statuto e dei regolamenti interni della Fondazione”. La vicenda, concludono le stesse fonti, “non è stata ancora oggetto di decisioni o di specifiche sollecitazioni da parte dell'autorità di Vigilanza (cioè il Mef), cui peraltro non compete dirimere le controversie insorte all’interno degli organi dell’Ente, né si esprime in ordine alle discussioni interne al consiglio di amministrazione”. In sostanza, Fondazione Crt non chiede, né caldeggia un intervento del Mef per risolvere i conflitti emersi negli ultimi giorni, che domani saranno oggetto del cda, che si riaprirà dopo la sfiducia a Varese di venerdì pomeriggio.

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