TRAVAGLI DEMOCRATICI

Pd Piemonte, Gribaudo off topic: congresso regionale dopo le urne

A un mese da europee e regionali, la vicepresidente del partito continua a regolare i conti sul teatro domestico. Nei locali in cui lanciò la sua discesa in campo, invoca il redde rationem dopo il 9 giugno, ma alla sua iniziativa solo un drappello di militanti

Nel giorno in cui il Pd targato Elly Schlein crolla anche in Basilicata, dove il governatore uscente Vito Bardi trionfa contro l’alleanza rosso-gialla, a Torino un centinaio tra militanti, elettori, dirigenti, amministratori e curiosi (come l’imprenditore Federico De Giuli o l’ex assessore di Torino Gianguido Passoni che al Pd non è mai stato iscritto e forse non lo ha mai votato) s’è dato appuntamento all’Off Topic, su impulso della deputata Chiara Gribaudo. “Liberiamo il Pd” era il claim inizialmente scelto dalla vicepresidente del partito, all’indomani dell’inchiesta che aveva travolto Salvatore Gallo (e costretto il figlio Raffaele a ritirare la candidatura alle Regionali). Dopo la levata di critiche e le accuse di rimestare nel torbido, usando una iniziativa di corrente (quella che fa riferimento a Schlein) per dire “no” alle correnti, è diventato un più neutro “Cambia il Pd, cambia il Piemonte”. Format col timer per ogni intervento, stile Leopolda: 3 minuti a testa.  

L’onorevole di Borgo San Dalmazzo, che all’Off Topic c’era stata già quando alla fine dello scorso anno aveva lanciato la sua candidatura alle regionali, scegliendo però la più spaziosa sala del Cubo, punta a un congresso “locale” dopo le urne del 9 giugno. Non è chiaro a cosa si riferisca, se regionale o della Federazione di Torino. Nel suo intervento la proposta di una “conferenza organizzativa del Pd subito dopo le elezioni europee per riorganizzare la partecipazione attiva alla politica”. Al fianco di Gribaudo, in prima fila, la vicepresidente del Senato Anna Rossomando, il deputato Mauro Berruto; e poi i candidati alle europee  Davide Matiello (ex referente di Libera, ora in staff al gruppo del Pd regionale) e Antonella Parigi (presidente dimissionaria di “Torino Città per le Donne”), il consigliere regionale uscente Mauro Salizzoni. E proprio mentre Berruto spiegava la necessità di cambiamento e di “non nascondere la spazzatura sotto il tappeto”, è entrato anche il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna, che nel 2022 ha patteggiato una condanna a 10 mesi per una messa in prova fittizia dopo essere stato accusato di due falsi ideologici e un accesso abusivo al sistema informatico protetto delle forze dell’ordine. Assente, invece, il parlamentare cuperliano Andrea Giorgis, anche lui sostenitore di Schlein, ma che in privato ha già avuto modo di manifestare le sue perplessità rispetto a questa kermesse, così come l’assessora di Torino Chiara Foglietta.

“Questa iniziativa – ha spiegato Gribaudo - è un momento aperto, costruito con i colleghi ascoltando le voci di simpatizzanti e militanti del Pd perché bisogna discutere. Siamo l’unico partito che lo fa, lo ha fatto ieri in direzione nazionale, lo fa sui territori e lo fa perché crediamo che i problemi si debbano affrontare a viso aperto senza metter la testa sotto il tappeto perché vogliamo un modello politico diverso, più chiaro, più trasparente e che sia evidente a tutti che siamo una comunità larga e plurale”. E a chi le faceva notare che l'appuntamento di oggi da qualcuno è stato interpretato come un’iniziativa divisiva, all’interno del partito, Gribaudo ha osservato che “l’incontro di questa sera è un momento aperto a tutti coloro che vogliono dare un contributo positivo e costruttivo per il Pd. Naturalmente c’è una questione di metodo che poniamo”, ha concluso la vicepresidente dem sottolineando la necessità che dopo il voto di giugno si apra “una riflessione di metodo e di organizzazione anche del partito territoriale”.

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