VERSO IL VOTO

Figli, nipoti e fratelli d'Italia. In campo anche Comba jr

Il rampollo del deputato e coordinatore piemontese del partito pronto a candidarsi alle regionali. L'alleanza con Giovanni Crosetto, dal celebre zio. E a Cuneo Garnero conta sulla sorella Santanchè. Del resto per i meloniani al primo posto c'è la famiglia... la loro!

Figli e nipoti in lista con Fratelli d’Italia. Nel partito che la premier Giorgia Meloni ha affidato alle mani della sorella Arianna, spuntano come funghi i rampolli in corsa alle urne di giugno. Purosangue o ronzini lo decideranno gli elettori. L’ultimo ad avvicinarsi ai nastri di partenza è Emanuele Comba, 28 anni, secondogenito del deputato Fabrizio Comba che guida il partito in Piemonte. Se non cambia nulla nelle prossime ventiquattr’ore sarà in lista alle regionali in un’alleanza di ferro con Giovanni Crosetto, nipote del ministro della Difesa Guido, che ambisce a uno scranno a Bruxelles. Insomma, in un partito che da sempre tiene alti i valori della famiglia tradizionale, i massimi dirigenti promuovono la loro. D’altronde, tra gli aspiranti consiglieri regionali non c’è anche Massimo Garnero, capogruppo di FdI a Cuneo e fratello di Daniela Santanché, ministro (in disgrazia) del Turismo? Domanda retorica.   

Una laurea in Economia, il brevetto da maestro di sci, i primi passi mossi nelle aziende del gruppo di famiglia, Emanuele “Mele” Comba dovrebbe firmare la candidatura nelle prossime ore. Ed è una candidatura che rischia di creare un certo scompiglio nella lista torinese di FdI, dove i bookmakers calcolano cinque posti certi per Palazzo Lascaris e, tolto Maurizio Marrone, che fa gara a sé ed è considerato il più forte con le preferenze, subito dietro è bagarre con Davide Nicco, Roberto Ravello, Giovanni Ravalli e a questo punto anche Comba Jr.

Il suo nome risponderebbe all’esigenza di rafforzare la lista di FdI nel capoluogo, ma soprattutto di puntellare la corsa alle europee di Giovanni Crosetto. “Una mano allo zio, nonostante il nipote” è la battuta che circola tra le lingue biforcute del partito, in riferimento al carattere spigoloso e financo un po’ arrogante del giovane capogruppo in Sala Rossa. Tra coloro che potrebbero subire un ridimensionamento ci sarebbe proprio Ravalli, già cinque anni fa primo escluso della lista, che sperava di poter contare, proprio come nel 2019, dell’appoggio di Comba. E invece dovrà farcela con le sue forze. 

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