Questione immorale

Dicono che… prosegua in casa Pd la fiera delle vanità (e pure dell’ipocrisia). Dopo che la sinistra interna ha cavalcato il “caso Gallo” e rispolverato la questione morale, in modo decisamente strumentale, ora ci pensa il segretario della Federazione di Torino Marcello Mazzù ad aggiungere la sua dose di moralismo interessato, lanciando veleno contro un compagno di partito nel bel mezzo della campagna elettorale per le regionali e le europee. A quanto pare, infatti, il novello Saint-Just Mazzù si sarebbe recentemente accorto che il sindaco di Moncalieri Paolo Montagna ha patteggiato una condanna a 10 mesi per falso ideologico e accesso abusivo al sistema informatico delle forze dell’ordine e sostiene non sia pensabile che “chi ha infranto la legge continui a fare l’amministratore di un territorio”. Curioso, però, che il segretario Torquemada abbia deciso solo ora di porre il problema, a circa due anni dai fatti. Di che si occupava nel giugno del 2022 quando Montagna decise di patteggiare e lui già era da qualche mese segretario del partito torinese? Che la crociata contro il sindaco della quinta città del Piemonte sia strettamente collegata con il sodalizio (anche politico) tra Mazzù e Laura Pompeo, assessora a Moncalieri, da anni in guerra con il suo primo cittadino e che ora è in corsa per un posto in Consiglio regionale? 

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