Un'altra Europa è possibile

Nell’incontro organizzato da “Patria e Costituzione” (l’associazione fondata da Stefano Fassina lo scorso anno), lunedì scorso a Torino, sull’Europa è intervenuta anche la parlamentare europea uscente Mercedes Bresso del Pd, che ringraziamo per il vero confronto, la quale ha descritto l’Unione Europea attuale come una sorta di isola felice. Lo abbiamo trovato alquanto stupefacente.

L’esempio di questa isola felice è la Grecia che è stata massacrata e che non è più padrona di sé stessa avendo perso la proprietà di porti, aeroporti, beni culturali e altre grandi infrastrutture. Nessun cenno ai 700 bambini morti per mancanza di farmaci negli ospedali greci. E più in generale nessun riferimento ai milioni di disoccupati sparsi in Europa e tanto meno ai milioni di poveri, alle miriadi di crisi industriali, al disastro ambientale, alle nazioni guidate dai partiti di destra che si richiamano al fascismo e a pericolose forme di xenofobia e di odio contro i migranti.

Descrivere l’Europa attuale come l’unica possibile è stato non solo arrogante ma contestualmente limitativo e non rispettoso delle altre idee di Europa a cui hanno fatto riferimento nella suddetta occasione Francesca Druetti di Europa Verde e Aniello Fierro de La Sinistra. Ci chiediamo dove abbia visto la Bresso (e quindi il Pd) la bella Europa che ci ha rappresentato. Forse nelle sontuose stanze del Parlamento Europeo o nel suo mondo agiato. Dispiace scrivere questo ma in tanti abbiamo avuto la conferma di quando il Palazzo sia distante dai problemi reali delle persone.

Per quanto ci riguarda abbiamo ribadito la necessità che il nostro Paese riacquisti la sua sovranità costituzionale per l’affermazione dei grandi valori contenuti in essa. Pensiamo quindi a un’Europa diversa dall’Ue tedesca che ci dà le pagelle e che considera il debito pubblico una colpa anziché un imprescindibile volano per lo sviluppo, pensiamo ad una Confederazione costituita da Stati con pari dignità e con un impegno comune suoi temi della pace, della lotta all’ingiustizia, del diritto al lavoro e della salvaguardia dell’ambiente. Oltre l’austerità, insieme, e se ciò risultasse irrealizzabile, ognuno con la propria moneta.

*Mimmo Gallo e Giuseppe Davicino, “Patria e Costituzione” Piemonte

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