Sull'economia si deve fare di più

Caro Direttore,
ormai lo Spiffero fa notizia più volte al giorno sui vari giornali e sulla tv regionale riguardo la politica. Fa ancora poca opinione invece sui giudizi legati all’andamento economico e sociale di Torino e del Piemonte.

Questo non è bene perché i decisori pubblici e privati non sono spinti a cambiare ritmo. Se vai a vedere nell’archivio il primo marzo Ti scrivevo che il conto del Covid per noi sarebbe stato più salato di quanto prevedessero alcune associazioni produttive.

Se fossi stato ascoltato magari il Decreto del Credito sarebbe stato scritto meglio, non su dettatura delle banche, e invece di concedere 90 miliardi di euro sui 400 previsti dal Premier magari ne sarebbero arrivati un po’ di più e oggi avremmo qualche migliaio di piccole aziende torinesi e italiane meno preoccupate.

Se fossi stato ascoltato la norma che incentiva la rottamazione auto sostituendo le vecchie anche con quelle Euro 6 dell’ultima generazione, le vendite delle auto sarebbero andate meglio, così Fca e le aziende dell’indotto avrebbero avuto un po’ di respiro.

Amministro un’azienda di logistica a Genova e capire al volo l’andamento del mercato e decidere le contromisure fa la differenza. Quest’anno avremo un calo del fatturato sotto il 10 per cento perché abbiamo ammortizzato il 50 per cento del nostro calo con l’acquisizione di nuovi clienti.

A Torino da anni si fa il contrario e tutto è in calo, dalla manifattura ai servizi (in particolare il commercio, un settore che avrebbe dovuto essere difeso maggiormente e con più grinta). Lo dico perché in questi giorni i titolari di aziende chiuse per il terzo lockdown governativo, fanno fatica a prender sonno avendo perso dal 30 al 60 per cento del fatturato ed avendo ricevuto ristori molto inferiori a quelli tedeschi e francesi.

Buon proseguimento caro amico

*Mino Giachino, Sì Tav Sì Lavoro Torino

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