Il cretino di sinistra

Il dissenso politico è la linfa della democrazia (e proprio perché siamo in democrazia lo possiamo esprimere liberamente), la critica è benefica quando apre la strada a una discussione anche aspra e dura. L’insulto volgare e triviale che sgorga dalla pancia con un odio cieco e incontenibile (qui nei confronti di una donna colpevole di rappresentare una parte politica sgradita) è indegno da parte di chiunque. Se poi arriva da un professore universitario che ha nelle sue mani il prezioso compito di educare e trasmettere valori a decine e magari centinaia e magari migliaia di giovani, se poi questo professore universitario è di sinistra (e dunque depositario di responsabilità storico/culturali dense di significati che dovrebbero imporgli civiltà, decenza, rispetto dell'altro e profonda riflessione), bene se tutto ciò accade allora forse è il caso di pensare con grande attenzione a chi e come la sinistra (o meglio una certa sinistra) agisca il suo “potere” sui giovani, grazie al suo ruolo di potere, perché tutto ciò appare assai inquietante

 Il “rabbioso cretino” (per usare un eufemismo) appare ancora più rabbioso e cretino proprio perché è di sinistra ed è un professore universitario, persona che dovrebbe essere custode di valori storico/politici che da sempre pongono in primo piano il rispetto, il civile confronto, la dignità, la discussione anche aspra e dura secondo dialettiche di alto profilo. Il professore fa davvero un pessimo servizio alla sinistra che rappresenta e da vero “rabbioso cretino” svilisce pesantemente la sua parte politica. Un vero, autentico fragoroso cretino.

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