La famiglia dimenticata

Quando i governanti di un Paese non hanno rispetto per il ruolo della famiglia, il Paese che governano non potrà mai avere un futuro sicuro. Se una nazione ha una crescita demografica fallimentare è perché quella nazione non considera la famiglia importante per il futuro di uno Stato. Attualmente abbiamo assistito a madri che hanno dovuto fare i salti mortali per seguire i loro figli, si sono dovute inventare il ruolo di maestre, quello di infermiere, quello di lavoratrici a part time, quello di massaie creative per far quadrare i conti. Tutto questo senza che nessun governante si ponesse il problema di aiutarle economicamente.

Abbiamo assistito ad aiuti dati a pioggia a chi non ne aveva bisogno, al continuo tiro a segno sulle piccole attività e partite iva, a una iniqua tassazione che vede molti straricchi agevolati e piccole attività prese di mira. Durante questa pandemia abbiamo visto venire a gala gli errori e amnesie politiche di questi ultimi trent’anni, errori nei piani edilizi dove ci vivono famiglie numerose, abbiamo visto la cultura bistrattata, scuole inadeguate e dimenticate, programmi di insegnamento decrepiti. Ma soprattutto abbiamo visto l’emarginazione della famiglia, la totale trascuratezza del ruolo genitoriale e culturale con conseguenze ben evidenti.

Presto ( si spera) ci troveremo proiettati in un nuovo tempo, quella del dopo Covid, dove la parola più attesa da tutti è “ripartiamo”. Una speranza che andrebbe scomposta ed eventualmente rimodificata e ridiscussa. Il nostro futuro ha davanti molte incognite, queste possono essere affrontate soltanto cambiando lo stile di vita, mettendo al primo posto noi umani e il pianeta, la famiglia e i suoi bisogni, solo in questo modo si potrà ripartire senza tornare indietro, senza la retorica qualunquista di continuare a devastare, pensando di fare bene.

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