Stellantis, basta politica delle parole

Les jeux sont faits, rien ne va plus. La gigafactory Stellantis sarà a Termoli mentre la politica “delle parole” rimane a Torino. Gli esponenti di tale politica si sono prontamente mossi per affermare: “L’annuncio di Stellantis lascia i piemontesi con l’amaro in bocca” e,in una nota congiunta, i parlamentari piemontesi (Luca Carabetta, M5s, Federico Fornaro, Leu, Silvia Fregolent, Iv, Stefano Lepri, Pd, Elena Maccanti, Lega, Augusta Montaruli, FdI , Claudia Porchietto, FI), hanno affermato: “Siamo delusi che non si sia voluto condividere un progetto per il rilancio di un territorio che ha fortemente contribuito a costruire la credibilità industriale italiana. Ora però Stellantis e il Governo trovino il modo per dare a Torino un ruolo industriale forte.

Culla e capitale per decenni dell’automobile italiana, da troppo tempo è vittima di scelte e incentivi economici che avvantaggiano altri territori, fino a renderla oggi un’area di crisi industriale complessa. Come parlamentari piemontesi, continueremo insieme questa doverosa battaglia”. La credibilità di un territorio è determinata dalla credibilità che i governanti di quel territorio hanno saputo costruire e, soprattutto, mantenere negli anni. L’impero Romano aveva una grande credibilità, credibilità che è scemata con la disgregazione dell’impero. Che il territorio torinese abbia avuto, in passato, il merito di costruirsi una grande credibilità è dimostrato dalle numerose imprese che qui sono nate e si sono sviluppate. Non è però così scontato che questa credibilità sia ancora oggi così “viva”. Molte di quelle imprese sono “morte” oppure sono state delocalizzate in territori evidentemente più attrattivi sotto il profilo “politico-industriale”. I politici piemontesi farebbero bene ad abbandonare la “politica delle parole” per sostituirla con la “grezza politica dei fatti”.

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