Dirigenti secondo contratto

Come Cimo (sindacato dei medici) e come segreteria aziendale di Città della Salute e della Scienza di Torino desideriamo rispondere alla lettera inviata alla Vostra redazione il 4 aprile 2024, intitolata “Rispetto per i dirigenti non medici”. Siamo dispiaciuti di essere stati citati senza che la realtà fosse stata pienamente illustrata e, pertanto, vorremmo chiarire alcuni punti con poche parole.

Il nuovo Ccnl Area Sanità 2019-2021 del 23 gennaio 2024 specifica chiaramente le modalità di costituzione del fondo per la retribuzione di risultato. Gli obiettivi annuali, sia per i dirigenti medici che per i dirigenti non medici, se raggiunti, vengono ricompensati attraverso l’indennità di risultato, finanziata da un fondo comune denominato “Fondo per la retribuzione di risultato” (art. 74 CCNL 2019-2021). L’articolo 74 stabilisce anche la disapplicazione della clausola di garanzia del precedente contratto, che consentiva ai dirigenti sanitari non medici (fisici, farmacisti, biologi, chimici e psicologi) di mantenere separati i loro fondi da quelli della dirigenza medica. Di conseguenza, con l’unione di questi due fondi, si procede ora a una nuova ripartizione equa tra dirigenti medici e non medici.

Storicamente, in Città della Salute e della Scienza di Torino i dirigenti non medici hanno ricevuto quote pro-capite annuali di 14.767,00 euro, mentre i dirigenti medici hanno ricevuto quote pro-capite annuali di 3.186,00. Questa differenza, permessa in passato, non è più sostenibile con il nuovo contratto che impone la fusione dei fondi. Inoltre, ricordiamo che in Piemonte il valore medio pro-capite annuale lordo per la dirigenza medica era di circa 5.340,23 euro, mentre per la dirigenza non medica era di 10.689,98 euro, mostrando che i dirigenti non medici di Città della Salute e della Scienza di Torino hanno percepito cifre non solo superiori ai dirigenti medici ma anche ai loro colleghi dirigenti non medici di altre aziende.

In qualità di Cimo aziendale, abbiamo quindi richiesto solamente l’applicazione del contratto, sottoscritto da tutte le sigle sindacali. Abbiamo inoltre sollecitato proposte contrattualmente valide che possano in qualche misura risolvere la questione della fusione dei fondi ma, fino ad oggi, non abbiamo ricevuto risposte legalmente accettabili al tavolo politico aziendale. Come sindacato dei medici non possiamo accettare accordi che non siano supportati dalla normativa vigente e, quindi, insistiamo solamente nella richiesta di applicazione di quanto stabilito dal nuovo Ccnl Area Sanità 2019-2021. Non chiediamo altro.

* Vladimir Erardi Bacic, segretario aziendale Cimo Città della Salute e della Scienza di Torino

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