SALUTE & POLITICA

Incognita virus sulle urne

Non solo referendum e regionali in Valle d'Aosta, anche le elezioni amministrative potrebbero slittare, addirittura in autunno. Sono settanta i Comuni del Piemonte che si preparano al voto, tra cui Moncalieri, Venaria, Alpignano e Valenza

Quel “sine die” con cui il premier Giuseppe Conte, giorni fa ha risposto alla domanda a quando verrà rinviato il referendum  confermativo della legge sulla riduzione dei parlamentari che si sarebbe dovuto svolgere il 29 di marzo se da un lato era corretto, visto che non c’è ancora una data, dall’altro non significa affatto poter spostare più di tanto in avanti la consultazione elettorale. Questo, sempre tenuto conto dell’evoluzione dell’emergenza coronavirus, ovviamente. L'altro giorno una decisione che potrebbe essere il precedente di molte altre: la Valle d’Aosta ha rinviato le elezioni regionali previste per il 19 aprile. L'ipotesi per la nuova data è il 10 maggio, anche se molti ipotizzano un ulteriore slittamento.

Il prossimo 23 si dovrà, comunque, fissare il giorno in cui chiamare alle urne referendarie gli italiani che, stando alla norma in vigore, non potrebbe andare oltre il 29 di maggio. Quella, secondo alcuni orientamenti, potrebbe essere anche la data in cui svolgere il primo turno o quello di ballottaggio per le amministrative. A spingere per l’election day sono soprattutto i Cinquestelle, mentre sul fronte opposto ci sono i comitati del No che invocano a sostegno della loro contrarietà decisioni di non accorpare referendum e amministrative assunte nel 2016 dal ministro dell’Interno Angelino Alfano e l’anno successivo da Marco Minniti.

La prossima tornata elettorale non è certo delle più affollate per il Piemonte: devono rinnovare sindaco e consigli comunali 70 dei 1.181 Comuni della regione. Solo 4 superano i 15mila abitanti e quindi prevedono l’eventuale secondo turno: Moncalieri, Venaria, Alpignano e Valenza. Nel dettaglio sono 12 in provincia di Alessandria, 2 nell’Astigiano come nel Biellese, 18 in provincia di Cuneo, 5 nel Verbano-Cusio-Ossola, 3 nella provincia di Vercelli, 5 in quella di Novara e 18 nell’area metropolitana di Torino.

Per queste amministrazioni comunali, ad oggi e considerata la situazione e la sua possibile evoluzione, l’appuntamento con le urne è virtualmente compreso, come spiega il deputato di LeU Federico Fornaro, esperto di sistemi elettorali e autore di numerosi saggi, “nella finestra tra il 15 aprile e il 15 giugno. Rispetto alle date che si sono ipotizzate prima dell’emergenza sanitaria è probabile che si tenda a spingersi verso giugno, anche se la data ultima utilizzabile per il referendum è compresa nel mese di maggio”. E se c’è chi addirittura mette nel conto uno slittamento a settembre, con la proroga delle amministrazioni in carica, ipotizzando una difficoltà nell’uscita dall’attuale situazione, questo scenario contemplerebbe un quadro sanitario tale da far passare decisamente in secondo piano la pur importante consultazione elettorale.

Restando ancorati a un doveroso ottimismo, ma guardando alla realtà, non è improbabile si possa a trovare una soluzione: spostando, con una decisione condivisa e l’avallo costituzionale, un poco più avanti anche rispetto alla fine di maggio il referendum in modo da consentire quell’accorpamento del primo o, più probabilmente del ballottaggio con la consultazione sulla legge relativa alla riduzione del numero dei parlamentari. “Un aspetto che dovrà essere tenuto in conto riguarda le scuole: far perdere ulteriori giorni sarebbe un problema”, osserva Fornaro il quale ricorda come il ministero stia valutando la data “non escludendo affatto che la scelta possa cadere proprio nella data limite della finestra” che si chiude a metà giugno e che, per ora trova, tuttavia, l’ostacolo della fine di maggio come periodo utile per il referendum.

Per cercare di capire cosa di più sul voto amministrativo si dovrà aspettare il prossimo 23 marzo. Ma anche su questa data, ovviamente, grava tutta l’incertezza sull’evoluzione che potrà avere la diffusione del virus e le misure che già nelle prossime ore il Governo potrebbe assumere con un'ulteriore stretta.

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