OPERE & OMISSIONI

A21 e tangenziale, la Regione al governo: "Un nuovo bando"

Dagli assessori Gabusi e Marrone nuova sollecitazione al ministro Giovannini dopo l'assegnazione della Torino-Piacenza al consorzio Sis. Il territorio rischia di perdere un miliardo di investimenti

Il Piemonte non ci sta e all’indomani dell’affidamento delle concessioni autostradali della A21 Torino-Piacenza e del sistema tangenziale del capoluogo al consorzio italo-spagnolo Sis chiede un nuovo bando. “Il governo valuti un sistema di assegnazione delle concessioni autostradali che non penalizzi il territorio ma favorisca un’infrastrutturazione migliore attraverso meccanismi di risparmio e reinvestimento” è l’appello degli assessori regionali Marco Gabusi (Opere pubbliche) Maurizio Marrone (Delegificazione) al ministro Enrico Giovannini.

Una vicenda controversa. Dopo aver vinto, in un primo tempo, la gara il Gruppo Gavio, da anni gestore delle tratte in rinnovo di concessione, è stato escluso nonostante avesse presentato l’offerta tecnico-economica più vantaggiosa per lo Stato. Applicando in senso restrittivo un norma, la holding tortonese, è stata messa fuori perché la società capofila del raggruppamento che ha partecipato alla gara – la Salt, Società Autostrada Ligure Toscana, controllata dall’Astm – non aveva la qualifica di costruttore, qualifica che però avevano le altre società mandanti. Ma la sconfitta di Gavio rischia di penalizzare in particolare il territorio piemontese poiché l’offerta economica del gruppo guidato dalla famiglia Dogliani è inferiore per una cifra intorno al miliardo di euro. Risorse che avrebbero potuto contribuire a una serie di investimenti per ammodernare il sistema infrastrutturale della regione.

“L’affidamento a un unico concessionario pare penalizzante per il territorio – sottolineano Gabusi e Marrone – dal momento che esclude a priori la possibilità di un’offerta più alta, il cui margine rappresenterebbe un gruzzoletto importante da utilizzare per la realizzazione di infrastrutture urgenti per il Piemonte. Non vogliamo che tali risorse vadano perse; chiediamo perciò al ministro Giovannini di approfondire le valutazioni sull’emissione di un nuovo bando”. “Ciò che ci preme di più – evidenziano i due assessori – è non perdere un’occasione utile a individuare le risorse economiche necessarie per rimettere in sesto le infrastrutture del Piemonte. Questa è una di quelle occasioni. Auspichiamo che il ministro ascolti le nostre richieste, anche in considerazione del fatto che provengono da un territorio che ha una sete incredibile di risanamento del sistema di mobilità sotto tantissimi punti di vista”.

Nelle settimane scorse è stata la Lega a sollevare per prima un’assegnazione che rischia di penalizzare pesantemente il territorio piemontese con la deputata Elena Maccanti che ha definito questa gara “tra le più controverse da quando è stata privatizzata la rete”. In una nota assieme ai colleghi Edoardo Rixi e Alessandro Benvenuto, presidente della Commissione Trasporti a Montecitorio, hanno chiesto la revoca della gara. Finora, però, l’esecutivo ha deciso di procedere con l’assegnazione senza riaprire la procedura pubblica.