IN CIMA ALLA TORRE

Cirio ha la testa tra le nuvole

Prima riunione della giunta regionale del Piemonte al 40° piano del grattacielo del Lingotto. Finisce così una saga che dura da 11 anni. Ora inizia il trasferimento degli oltre 2mila dipendenti. Che ne sarà di piazza Castello? La Corte dei Conti pare interessata

La prima riunione della giunta, tenutasi oggi al 40° piano, segna ufficialmente il trasferimento di tutto l'armamentario burocratico e politico della Regione Piemonte nel nuovo palazzo, il grattacielo del Lingotto. Per Alberto Cirio è “un sogno che si avvera”, con un pizzico di enfasi in meno è la fine di una lunga e travagliata saga iniziata nel 2011, tra fallimenti di imprese, ricorsi, inchieste e decine e decine di milioni spesi.

L’opera completa è stata consegnata all'amministrazione regionale alcuni mesi fa e da qualche settimana è cominciato il graduale trasloco degli uffici che procederà per i prossimi sei mesi, al termine del quali i 2.200 dipendenti avranno la loro collocazione tra i 43 piani del palazzo alto 205 metri.

“Per noi – ha commentato Cirio – questo è un momento importante perché prende vita una delle tante opere che quando sono diventato presidente tre anni fa ho trovato ferme, insieme alla Tav e ad altre, ed è una di quelle che noi ci eravamo posti l’obiettivo di concludere innanzitutto perché bisogna rispettare i soldi dei cittadini”.

E quale sarà ora il destino di piazza Castello, attuale sede della giunta regionale? Al contrario di quanto aveva stabilito Sergio Chiamparino, il suo successore non ha intenzione di venderla. L’ex sindaco Pd voleva farci un albergo di lusso, ma per Cirio “non si vendono i gioielli di famiglia”. Il governatore ha precisato che “entro fine gennaio costituiremo un fondo con Invimit, società del Mef, a cui sarà conferito lo stabile di cui siamo proprietari, otterremo immediatamente il 30% del valore in cash che potremo investire già nel bilancio 2023”. E su chi ospiterà a breve piazza Castello Cirio vede due strade: “Una è legata a un’Authority europea (quella dell’Antiriciclaggio che tuttavia difficilmente verrà a Torino ndr) e l’altra legata a un’istituzione importante con cui siamo in trattativa”. Secondo le indiscrezioni sarebb la Corte dei Conti, attualmente in via Bertola, ead essere interessata a occupare il palazzo di piazza Castello.