COVID & TECNOLOGIA

Da gennaio non siamo più Immuni

Il Governo disattiva l'app del sistema di allerta Covid. Venne lanciata nel giugno 2020 dall'esecutivo di Conte. Il ministero della Salute: "Con essa verrà interrotto ogni trattamento di dati personali effettuato". Un sistema che si è rivelato fallimentare

Con la fine dell’anno va in soffitta anche la controversa app Immuni, la piattaforma unica nazionale per la gestione del sistema di allerta Covid lanciata nel giugno del 2020 per avvertire le persone che erano entrate in contatto con un positivo. Era stato il secondo governo di Giuseppe Conte a lanciare l’applicazione su iniziativa dell’allora ministro dell’Innovazione Paola Pisano ma la scarsa adesione dei cittadini ha reso di fatto l’app inefficace.

A comunicare l’interruzione di Immuni è il ministero della Salute, precisando che dal 31 dicembre “verrà interrotto ogni trattamento di dati personali effettuato” dal dicastero.Immuni, dunque, non sarà più disponibile negli store delle applicazioni mobile (Apple, Google, Huawei). E sugli smartphone dei cittadini che l’hanno installata – precisa il ministero – non funzionerà più per attivare e ricevere le notifiche di allerta di eventuale contatto stretto con altri utenti dell’applicazione per le finalità del contact tracing digitale. Immuni, infine, non sarà più utilizzabile per acquisire le certificazioni verdi Covid (i cosiddetti Green pass), ma solo per conservare quelle già acquisite. Sarà possibile recuperarle con gli altri strumenti online disponibili: App Io, Fascicolo sanitario elettronico oppure direttamente sul sito www.dgc.gov.it.

Secondo uno studio di Openpolis, pubblicato un anno fa, le app di tracciamento in Ue sono riuscite a tracciare solo il 5% dei casi registrati, in Italia l’1%. “La mancanza di fiducia dei cittadini  – scrivono i ricercatori – ha infatti rappresentato una barriera insormontabile”.

print_icon