Cultura, Leo fa la danza della pioggia
17:28 Venerdì 02 Novembre 2012 1L'esponente pidiellino presenta emendamenti alla spending review per favorire erogazioni discrezionali. Una singolare convergenza con sinistra e 5 stelle. Lega: "Boicottano i bandi"
In tempi di trasparenza, praticata o millantata dagli enti locali, di cd che mandano nel pallone un’amministrazione apparentemente monolitica come quella della città di Torino, provocando anche le dimissioni di uno dei suoi massimi dirigenti, c’è chi si batte per sostituire le gare pubbliche con gli affidamenti diretti. La pattuglia dei “controcorrente” siede tra i banchi di Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, dove in commissione Bilancio sono stati presentati tre emendamenti alla delibera sulla spending review per poter distribuire direttamente i contributi ad associazioni ed enti nell’ambito culturale e sportivo.
Primo firmatario il pidiellino Giampiero Leo (foto accanto) uno che quando era assessore con tutti i contributi a pioggia che promuoveva era in grado di provocare vere e proprie tempeste tropicali. Al suo fianco esponenti di partiti e forze politiche trasversali, come la democratica Gianna Pentenero, la “rifondarola” Eleonora Artesio, Andrea Stara (Insieme per Bresso), l'Udc Giovanni Negro e persino il grillino Davide Bono (foto sotto). Proprio lui a battersi contro le gare a evidenza pubblica, mentre i suoi compagni del Movimento 5 Stelle a Palazzo di Città smascherano le “Parentopoli” e “Amicopoli” generate da questo strumento di cui forse troppo spesso si è abusato.
Una presa di posizione che non ha mancato di provocare l’ennesima frattura all’interno della maggioranza, tra Pdl e Lega Nord: «Lascia davvero stupiti che in una situazione di grande, e condivisibile, necessità di trasparenza verso i cittadini c’è chi presenta un emendamento per eliminare i bandi per la concessione dei contributi a eventi culturali, turistici, fieristici e sportivi finanziati dalla Regione» affermano in una nota i consiglieri del Carroccio Mario Carossa e Michele Marinello, che poi attaccano frontalmente Bono: «Ma lascia ancora più stupefatti che tra i primi sottoscrittori di tale emendamento vi sia anche il capogruppo dei grillini Bono, alfiere della trasparenza e censore dei pubblici affari a parole e poi difensore degli affidamenti discrezionali nei fatti».
Pochi minuti e giunge la replica di Leo, già ai ferri corti con il governatore Roberto Cota, a proposito della destinazione del tesoretto rappresentato dall'addizionale Irpef: «Sono molto contento della reazione della Lega – afferma allo Spiffero l’ex assessore della giunta Ghigo -. Perché dimostrano che parlano di una materia che evidentemente non padroneggiano. Presentare un sistema di bandi favorirebbe solo gruppi o aggregazioni forti, ovvero in grado di fare proposte al massimo ribasso. Mortificando così la pluralità, la ricchezza e la creatività così diffusa sul territorio piemontese. Non è un caso che a partire dal convegno del 19 ottobre scorso le principali associazioni culturali abbiano chiesto di abolire questo sistema. In verità la mia proposta è modulare, poiché prevede di verificare caso per caso lo strumento più idoneo».
Sulla stessa linea d’onda anche Pentenero: «In I commissione abbiamo presentato come Pd un emendamento volto a eliminare la norma inserita nella spending review regionale che prevede l’affidamento delle attività culturali attraverso bando e non più attraverso contributi. La giudichiamo una scelta sbagliata, che di fatto verrebbe a stravolgere la legge 58 che gestisce le attività culturali attraverso il meccanismo dei contributi. Se si ritiene superata la legge 58, allora si avanzino delle proposte strutturali, finalizzate a migliorare la qualità dell’offerta culturale e la trasparenza dell’azione amministrativa, finanziando eventi di qualità».