Cin-Cina per Icardi

Non si sa se c’era un cinese in coma. Nel caso, probabilmente, Luigi Icardi anziché salirci sopra come nella barzelletta del film di Carlo Verdone avrebbe scambiato il tubo dell’ossigeno per una cantabruna, quella che si usa per travasare il vino. Più cantine che ospedali, infatti, nella “missione” dell’assessore alla Sanità che non a caso per la Cina è partito con la sindaca di BaroloRenata Bianco. Mica con qualche luminare della medicina, il quale peraltro non si sarebbe trovato a suo agio tra attrezzature e prodotti agricoli alla fiera internazionale di Fenyang, tra gli eventi più importanti per vini e distillati. Una piazza allettante per il settore produttivo piemontese, in particolare Cuneese, che ha (trovato) nel titolare della Sanità un ambasciatore più che disponibile.

Perchè, gira e rigira (anche il mondo), l’ex sindaco di Santo Stefano Belbo e a lungo presidente dei Comuni del Moscato d’Asti finisce sempre col tradire la sua passione: aveva fatto la campagna elettorale per fare l’assessore all’Agricoltura, poi (lavorando all’Asl) gli è toccata la Sanità, ma il primo amore non si scorda. Anzi, magari, ci si riprova al prossimo giro. Nel frattempo mette le mani avanti e arriva fino in Cina, dove (lui e non il compagno di partito Marco Protopapa) allaccia rapporti nel settore. Certo un po’ di sanità, non poteva mancare e così nei prossimi giorni visiterà alcuni ospedali e a Wenzhou consegnerà, a nome del Piemonte, un attestato di ringraziamento per l’aiuto cinese durante la pandemia. Chissà, se unito ai ringraziamenti per quanto è successo nel laboratorio di Wuhan.

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