ECONOMIA DOMESTICA

Dopo le tute blu, i colletti bianchi. Stellantis scarica 2mila impiegati

Continua la cura dimagrante in Italia (non in Francia). Una mail inviata a 15mila dipendenti per incentivare l'uscita dal gruppo. Il titolo: "Costruisci il tuo futuro". Tradotto: "Fuori da noi". E il tavolo promesso dal ministro Urso sa persino di beffa

Il tempo stringe e la cura dimagrante langue. L’obiettivo, quello di mettere alla porta degli uffici 2mila impiegati (800 solo negli enti centrali) considerati in esubero, annunciato a febbraio è ben lontano. Così Stellantis, per convincere gli impiegati over 35 a lasciare, migliora le condizioni di uscita, con pure una promessa di riassunzione se il periodo di prova del nuovo impiego dovesse andare male. Lo fa con una nuova mail inviata a circa 15mila lavoratori. Il titolo è: “Costruisci il tuo futuro”. Tradotto: il tuo futuro lontano da qui. Oltre 500 dipendenti, soprattutto di Mirafiori (Torino), avrebbero già aderito al piano di uscite volontarie. Stellantis ha circa 45 mila dipendenti in Italia, quindi la mail sarebbe stata inviata a circa un terzo del personale.

«Ci dice: “Caro dipendente, prenditi cura del tuo futuro: valuta la proposta di uscita incentivata” – spiega Igor Albera, Fim Cisl –. Già questo non è un buon messaggio perché genera insicurezza un po’ in tutti. Se prendersi cura del proprio futuro significa immaginare un futuro, un domani fuori dall’azienda, chiaramente il messaggio è facile capire che non è buono. Ancora di più negli stessi giorni ai dipendenti è arrivata un’altra mail nella quale si chiedeva di aderire al progetto Stellantis che è sempre basato sull’avere cura dei dipendenti e sul futuro dei dipendenti. Quindi l’effetto paradossale è ancora maggiore». È evidente «quello che sta facendo Stellantis – aggiunge Edi Lazzi, Fiom Cgil –: in Italia cerca di ridurre il più possibile il personale per ridurre i costi. E gli investimenti li sta facendo in Francia, dove invece gli stabilimenti li satura con nuove produzioni. E addirittura costruisce nuove fabbriche per le batterie delle auto e per i motori elettrici per le auto. Così in Italia non può continuare ad andare avanti molto». Da quando c’è stata la fusione/vendita con la nascita di Stellantis la preoccupazione dei doppioni tra tutti gli enti centrali e gli enti di staff c'è sempre stata, spiega Luigi Paone, Uilm: «Non si vive serenamente ma dobbiamo trovare una soluzione tutti insieme per tutti i lavoratori che oggi sono in esubero e non sono vicini alla pensione».

Nella missiva digitale anche l’importo che si otterrebbe accettando l’uscita, calcolata su vari parametri. Di cifre non si parla invece su un sito Immobiliare.it dove continua a campeggiare – tra annunci di monolocali, appartamenti e box auto – quel pezzo di storia dismesso che fu Bertone e poi Maserati. Anche iper l glorioso “Giovanni Agnelli Plant” di Grugliasco il futuro è lontano dalla galassia Stellantis.

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