VERSO IL VOTO

Piemonte ostaggio della Basilicata.
Salta il tavolo regionale Pd-M5s

Quello che era stato annunciato come l'incontro risolutivo viene annullato. A Roma i vertici dei due partiti stanno ancora trattando, alla faccia delle "decisioni dei territori". A Torino si sono già detti tutto (e di più). Come andrà a finire? In ogni caso, male

Prima era la Sardegna, l’altro capo di quello che fu l’antico Regno dei Savoia, ora è la Basilicata. Il Piemonte resta ostaggio delle trattative nazionali tra Pd e Movimento 5 stelle, merce di scambio o più semplicemente agnello sacrificale sull’altare di un cinico calcolo politico. È stato annullato l’incontro in programma per domani mattina tra le due delegazioni regionali, ulteriore prova che la trattativa vera, semmai esiste, non è a Torino ma a Roma. Dalla Capitale è arrivato l’altolà alla rottura definitiva quando, già venerdì sera, i vertici locali di Pd e Cinquestelle pensavano di essersi detti tutto; la richiesta di proseguire fino al giorno successivo questo stucchevole teatrino, e poi ancora – “ci rivediamo martedì” – per sviscerare i punti del programma. Ma quali punti del programma? A Torino ormai le due delegazioni non hanno più niente da dirsi, fosse per loro ognuno per la sua strada.

Quel che appare evidente è che, dopo aver ottenuto l’unica regione in cui i sondaggi assegnano qualche possibilità di vittoria, cioè la Sardegna, Giuseppe Conte stia tenendo a bagnomaria i vertici del Pd più o meno ovunque. In Basilicata, dove l’imprenditore Angelo Chiorazzo è già in campagna elettorale credendo di poter contare sull’appoggio di entrambi i contraenti del patto giallo-rosso, l’ex premier ha arricciato il naso e le pedine sono tornate al punto di partenza. Stesso discorso in Umbria dove ieri si è svolta la presentazione del “patto avanti”, rassemblement tenuto a battesimo dall’ex presidente della Camera Roberto Fico e che vede insieme Pd, M5s, Verdi e Sinistra, Psi e movimenti civici. Tutti insieme ma mica tanto appassionatamente giacché pure qui si discute sul candidato governatore. E le cose non vanno meglio nei Comuni. Unica schiarita a Pescara dove è arrivata l’ufficialità sul nome di Carlo Costantini, 62 anni, ex parlamentare di Italia dei valori, oggi legato a Carlo Calenda, che guiderà un campo larghissimo dai grillini ad Azione.

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