ACCADEMIA

Il rettore si pappa anche gli Avanzi

Ritocco allo stipendio per tutto il cda all'Università del Piemonte orientale. La norma è dello scorso ottobre e ha effetto retroattivo. Un aggravio sulle casse di circa mezzo milione. Cgil in rivolta: "Al personale chiedono sacrifici, loro si alzano le indennità"

Mentre il suo mandato volge al termine, il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Giancarlo Avanzi dà un ritocchino al suo stipendio. E non solo al suo, anche a quello degli altri componenti del consiglio di amministrazione e dei revisori dei conti. Ma non a partire da quando il provvedimento viene approvato, lo scorso 27 ottobre, bensì in modo retroattivo e cioè dal 7 ottobre dell’anno precedente. Si legge nella delibera del cda che di fatto vengono adeguate le indennità “fino alla concorrenza dell’importo massimo previsto dalla norma”. In sintesi, secondo quanto denuncia la Cgil, il consiglio di amministrazione ha deciso di “compensare: il rettore con 160mila euro lordi, il prorettore con 40mila euro, ogni componente del cda con 16mila euro (mentre i direttori di dipartimento rimangono con 18mila euro), il presidente del Nucleo di Valutazione con 20mila euro e ogni componente con 16mila euro, il presidente del Collegio dei Revisori con 19mila euro e ogni componente con 16mila euro”. Ovviamente parliamo di adeguamenti lordi. Un’operazione che grava sulle casse dell’ateneo per circa mezzo milione di euro. Tutto lecito, per carità.

La Flc Cgil “esprime dissenso rispetto l’opportunità dell’iniziativa, assunta in un momento di crisi” dice il responsabile dell’Università Antonio Grassedonio. “Al di là di ogni demagogia” il sindacato “esprime la propria disapprovazione per queste scelte, giustificate con i processi di riorganizzazione d’ateneo”. “Nel momento in cui si impongono gravi e non condivisi sacrifici ai lavoratori – conclude Grassedonio – sarebbero occorsi, quantomeno, una diversa sensibilità visto che gli aumenti avrebbero potuto avere un valore più basso, non retroattivo e al di sotto di quelli proposti. Ricordiamo che l’entità degli aumenti non sono un obbligo ma solo una possibilità”. Di qui la richiesta della Cgil di “altrettanta attenzione e altrettanto impegno di maggiori risorse a favore di tutto il personale”. Non solo dei capi.

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